2016 Una giornata da Venditore con …

… Gino, “professionalmente amichevole” …

Lo vedo arrivare, puntuale come sempre. Da lontano mi sorride, facendo un gesto di saluto con la mano. Entra nel baretto dove abbiamo appuntamento e nonostante faccia freddo quando varca la soglia arriva  una ventata di calore: Gino è solare.

Desideravo da tempo scrivere di “una giornata da venditore” così ho chiesto a Gino di poterlo incontrare per raccogliere la sua esperienza.  Si siede e cominciamo a chiacchierare.

Ci siamo conosciuti diversi anni fa quando era all’inizio del suo percorso da venditore, anche lui come tutti noi ha la sua storia personale e professionale: toscano, classe 1971, opera nel mondo della vendita diretta da 7 anni, eppure sembra appartenere a questo mondo da sempre, particolare che mi ha spinto a seguirlo nella sua giornata lavorativa. Dopo aver preso un caffè mi fa salire in macchina e partiamo.

Nell’auto un garbato disordine fatto di cartellette, contratti, folderini, qualche gadget, blocchi e penne, naturalmente non mancano il cellulare e l’agenda…in pratica una sorta di “ufficio a quattro ruote” completo di mini-magazzino “a misura d’uomo”. “Trascorro diverso tempo in auto”- mi dice Gino sorridendo – “da quando faccio questo lavoro mi sono organizzato  per poter avere tutto quello che mi serve a portata di mano”. Dal tono di voce capisco che questa situazione non gli pesa affatto, anzi, si percepiscono la sua energia e il suo entusiasmo nel programmarsi la giornata. Si sente libero “e questo è un aspetto importante” – mi precisa – “mi incentiva molto poter gestire la mia agenda e pianificare autonomamente appuntamenti e incontri con i clienti, posso soddisfare in pieno sia le loro esigenze di tempo che gestire contestualmente le mie quotidianità”.

Gino arriva da un lungo periodo di servizio, 10 anni, nell’Arma Dei Carabinieri, e altri 5 anni,  come Addetto alla  Sicurezza di un famoso Grande Magazzino di Milano. Periodi in cui ha visto, gestito e vissuto situazioni e momenti certamente non facili, qualche volta anche raccontati nelle pagine di Cronaca dei quotidiani, e questo si avverte nelle sue parole soprattutto quando mi racconta di come si relaziona con i clienti: ha un gran senso del rispetto e della correttezza.
Il mio appuntamento dal cliente inizia già nella telefonata per fissare l’incontro” – mi spiega – “mi presento, faccio due chiacchere, mi piace pensare che la mia attività possa essere un supporto per il cliente che,  mi riceve in veste da venditore e mi saluta in quella da consulente, riconoscendomi in questo modo professionalità ed esperienza. Anche questo è un mio obiettivo” – e continua – “tant’è che molti clienti poi  mi richiamano quando vogliono avere informazioni, suggerimenti e consigli, perfino in situazioni che non sono direttamente collegate al prodotto che hanno acquistato da me”.

 Arriviamo al suo appuntamento e anche alla luce di queste parole decido di non entrare con lui dal cliente, quello è un momento in cui si crea una relazione interpersonale, in cui si sviluppano partecipazione e coinvolgimento emotivo, in cui il servizio offerto dal venditore è parte integrante del prodotto. Gino suona, gli aprono subito, da qui si capisce che lo stanno aspettando, senza timore. Io nell’attesa ne approfitto e comincio a tracciare una bozza del mio articolo: in pratica la sua relazione con il cliente la potrei  descrivere come “professionalmente amichevole”.
Quando ritorna è sempre sorridente. “Niente” – mi dice – “Non ho venduto, ma ho fidelizzato”.
“In che senso?”,  gli domando. “Ho lasciato il mio biglietto da visita, lo richiamo più avanti, per me è importante avere un contatto con il cliente, non guardo solo ai numeri, guardo anche alla reputazione, la mia, ci tengo ad essere un riferimento, fa sentire il cliente a suo agio e lo fidelizza. Oggi ho offerto il servizio, domani proporrò il prodotto!” .

Così mentre ripartiamo mi racconta due episodi in tema di “giornate da venditore”.
Il primo quando vendeva “luce&gas” in cui dopo aver contrattualizzato un cliente è stato invitato a dividere un piatto di spaghetti aglio, olio e peperoncino: “non mi lasciavano più andare via, ma mi è capitato anche altre volte!” – sorride.
Il secondo facendo porta-porta senza appuntamento, quando di fronte a un fumo denso e dopo aver chiamato i pompieri,  ha aiutato una signora spalancando la porta d’ingresso e gestendo un focolaio d’incendio. “Poi, non potendomi cambiare, ho continuato a lavorare annerito e “affumicato” ma quando hai pochi soldi in tasca, non sempre puoi permetterti di interrompere la tua giornata”- mi dice in modo sommesso, ma senza vergogna.

Mi riaccompagna al baretto, mi saluta e riparte con la sua auto verso il prossimo appuntamento. Prima di lasciarlo mi faccio dire come inizia e finisce la  sua giornata: “prima di uscire, un caffè con mia moglie e due coccole al cane, al rientro a spasso col cane e un bicchiere di vino con mia moglie, poi a seconda della settimana c’è la partita di calcetto con gli amici … e la musica, canto, mi piace cantare “.

Mentre si allontana lo sento intonare un inconfondibile Biagio Antonacci e le note si perdono fra i frenetici rumori cittadini.

Questa è la giornata di Gino. Professione (con entusiasmo!) venditore.

Cristina Canuti


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